Catalogo Prodotti

 

 

 

Fruttivendolo con ape

 

Donne indaffarate in cucina

 

Conserve familiari

 

Le nostre spezie

 

(dal “caro diario” di Lei)
- Ricordo ancora quando, io ragazzina, a casa mia si conservava l’estate …
Verso la fine di agosto si ordinavano al fruttaiolo ambulante le melanzane migliori e le cassette di pomodori rossi come il fuoco.
Quell’uomo rude cui si rivolgevano i vacanzieri abitanti nelle villette del villaggio arroccato sulla montagna della felicità affacciata sul golfo di Napoli, altri non era se non il contadino del paese stanziale più vicino, che ogni giorno spingeva fuori giri una mitica Ape a tre ruote su per le curve tortuose della strada assolata.
Quando finalmente la merce arrivava, per me era già festa perché mi piaceva ronzare attorno alle donne di casa indaffarate, così pittoresche nei loro ampi grembiuli immacolati e con i capelli avvolti da fazzoletti in cotone multicolore come oggi non si vedono più.
Davo sicuramente loro impiccio, perché più tardi, quando tentavo di assaggiare il prodotto finito, ancora fumante, o già riposto nei barattoli e coperto d’olio, ma non ancora tappato, trovavano finalmente la loro vendetta nell’agitare la famigerata “cucchiarella” che, se non ero abbastanza lesta, mi colpiva le mani senza farmi mai veramente del male.
E poi a me la loro ira non interessava: guardavo, imparavo ed oggi ricordo sapori che sono per me un privilegio…. -

Con queste premesse Azienda Agricola Casa la Selva non poteva che affiancare all’originaria coltivazione delle nocciole tutte le altre attività, agricole e di trasformazione, tese a rispolverare le tradizioni familiari di una volta.

Questo è, infatti, lo scopo che ci prefiggiamo: riportare nei nostri piatti sapori antichi e ricette dimenticate.

Perciò le nostre confetture sono realizzate esclusivamente con frutta e pochissimo zucchero, senza l’aggiunta di addensanti artificiali (tipo pectina E440 e similari); alcuni dei nostri amici, golosi incalliti, le trovano prive della necessaria dolcezza, ma, affatto scoraggiati da critiche impietose, preferiamo che nelle nostre conserve risalti davvero la frutta che coltiviamo con cura e che raccogliamo, per trasformarla immediatamente, solo una volta giunta a soddisfacente grado di maturazione.

… Tu tasta, se è matura, la prendi, se no, desisti! - direbbe l’indimenticato Principe Antonio De Curtis, Totò per gli amici: noi facciamo proprio così, con pazienza certosina che non è da tutti, ma che, da sola, già ci appaga.

Né cura minore dedichiamo alla valutazione degli ortaggi da destinare alla mensa, perché anche quelli devono essere al punto giusto: solo così sprigioneranno al consumo tutto il loro sapore e saranno deliziosi, indipendentemente dal metodo di cottura o di trasformazione utilizzati.

Del resto questa è la peculiarità del metodo nostro: ricreare la cucina di “sapori” che i nostri padri ci hanno tramandato, senza lasciare che aromi artificiali prendano il sopravvento sull’ingrediente principale della conserva; il nostro fine ci spinge alla ricerca della pianta aromatica che meglio esalti il sapore dello stesso, e che, come questo, coltiviamo in proprio.

La nostra tecnica ci ha obbligati ad estenuanti anni di prove, di assaggi e di correzioni che abbiamo potuto apportare al nostro ricettario solo l’anno successivo, dovendo sottostare all’alternanza stagionale che abbiamo scelto di rispettare.

La ricerca ci ha tuttavia raffinato in gusto ed arricchito in esperienza, fino a farci comprendere il significato delle tradizioni degli adulti delle nostre famiglie che, tanto tempo fa, senza darci spiegazioni e forse senza conoscerne il perché neppure loro, difendevano strenuamente, fino ad anno nuovo inoltrato, i sigilli delle conserve sott’olio realizzate in estate; anche se talvolta il cerbero di turno era costretto a capitolare per Natale.

Abbiamo imparato, cioè, che la conserva sott’olio realizzata con metodi tradizionali non andrebbe mai degustata prima che siano trascorsi sei mesi dalla data di trasformazione, pena la sopraffazione del sapore degli ingredienti usati nelle lavorazioni preliminari su quello complessivo del prodotto finito che, più passa il tempo, più diventa deliziosamente “tondo”.

Il nostro percorso ci ha portati alla manipolazione di materie prime così desuete, che ci è sembrato il caso di creare una pagina, cui si accede cliccando sulla relativa icona qui di fianco, ove sono sommariamente illustrati la frutta e gli ortaggi oggi meno conosciuti, ovvero quelli che abbiano diverse denominazioni legate al luogo d’uso e provenienza.

Le sperimentazioni, che ci hanno fatto ripercorrere tutti i metodi di conservazione tradizionali, compreso l’antica arte di essiccare i frutti della natura, ci hanno tuttavia anche insegnato cose nuove, utili a rallegrare la vita frenetica dei giorni nostri che difficilmente lascia i giusti tempo e spazio al gusto casalingo: sono nati così i nostri preparati per risotti, oppure le ricette veloci realizzate con i nostri sott’oli, ove non degustati tal quali; le ricette sono illustrate nella pagina cui si accede cliccando la relativa icona qui di lato, con la promessa di continuare ad arricchirla via, via che i nostri assaggi ci renderanno convinti delle nostre azioni.

Tutto questo lasciando, ovviamente, a chi vorrà la libertà di degustare i nostri prodotti seguendo personali ricordi e fantasie a soddisfare i quali, siamo già certi, quelli sapranno prestarsi con allegria.

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner acconsenti all’uso dei cookie. Per maggiori informazioni clicca sul pulsante Info Cookies